Trabastìa, il romanzo di Beppe Mecconi ambientato in un paesino di costa ligure, narra cento anni di una famiglia mentre la Storia con la S maiuscola si intreccia con i destini delle persone che la compongono. Dal 1901 al 2000 assistiamo all’evolversi e all’intrecciarsi delle vicende delle famiglie Dimare (poi Dimadre, a causa di un errore anagrafico) e Dellarocca. Il racconto nasce dal desiderio, ma forse è più corretto dire: necessità, di nonna Mina di lasciare traccia di sé alla nipotina “… Vorrei sapesse le strade che abbiamo percorso per arrivare fino a lei”. Dice l’autore: “Credo che le memorie di una famiglia, così come le gioie ed i dolori, appartengano a tutta la famiglia, vivono dentro di noi assopiti e latenti, ma presenti, e, nel bene e nel male influenzano il nostro agire”. Mariangela Guandalini, in quarta di copertina, scrive: “Con pennellate di parole Mecconi evidenzia, come fossero dipinti, storie e personaggi che di volta in volta prendono forma luci ed ombre e si personificano davanti ai nostri occhi. È importante, nella vita che stiamo vivendo, recuperare momenti così. L’anima ringrazia.”
Durante l’incontro verranno letti alcuni brani accompagnati dalle musiche e dalle sonorità evocative dei maestri Livio Bernardini e Egildo Simeone.