
HUMAN
di Yann Arthus-Bertrand
Yann Arthus-Bertrand è un fotografo, giornalista e ambientalista francese. La sua passione per la fotografia naturalista ha inizio all’età di 30 anni, nel 1976, anno in cui parte per il Kenya assieme alla moglie Anna, con la quale trascorre 3 anni nel Masai Mara, studiando il comportamento di una famiglia di leoni. Durante tale periodo sorvola diverse volte la riserva in elicottero e in mongolfiera, scoprendo una vocazione per la fotografia aerea.
sabato e domenica
ore 10.30
ore 15.30
ore 18.00
Saletta cinema
HUMAN
HUMAN si compone di una raccolta di storie e immagini del nostro mondo, che offrono la possibilità di immergersi nel cuore di quello che significa essere umani. Attraverso queste storie, piene di amore e felicità, ma anche di odio e violenza, HUMAN ci pone faccia a faccia con l’Altro, spingendoci a riflettere sulle nostre vite. Storie quotidiane, testimonianze delle vite più incredibili, questi toccanti incontri hanno in comune una rara sincerità e pongono in evidenza chi siamo – il nostro lato più oscuro, ma anche ciò che è più nobile in noi, e ciò che è universale. La nostra Terra viene mostrata nella sua forma più sublime attraverso immagini aeree mai viste prima, accompagnate da una musica in crescendo; un’ode alla bellezza del mondo che offre un momento per prendere respiro e fare introspezione. HUMAN è un lavoro politicamente impegnato che ci permette di abbracciare l’umana condizione e riflettere sul significato della nostra esistenza.
Yann Arthus-Bertrand e la sua troupe hanno girato per quasi due anni in tutto il mondo, raccogliendo quasi duemila interviste in 60 paesi diversi. Lo scopo? Portare alla luce, senza cadere nel retorico, i sentimenti e le speranze più intime delle persone di qualsiasi età, genere ed etnia. Human è un film documentario che racconta il genere umano in rapporto con la natura. Il montaggio è costituito dall’alternanza tra le interviste e immagini aeree del nostro pianeta, per ritrovare, anche in parte, l’unione tra la Madre Terra e l’umanità. Povertà, guerra, violenza privata e omofobia fanno da sfondo ai messaggi puri e di speranza che le persone intervistate donano alle telecamere del regista e fotografo francese.
