
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIOVANI
Il Festival è partecipato ogni anno da oltre 2000 giovani artisti e sportivi provenienti da ogni parte del mondo (in 34 anni di attività ben 55 mila giovani)
venerdi 17.30
Centro storico
WELCOME
“LASCIATE CHE I GIOVANI VENGANO A ME”
In rappresentanza del Festival Internazionale dei Giovani parteciperanno:
Russia
Saratov l’ensemble coreografico “Ispirazione” e studio coreografico “Silhouette”
Ucraina
Paragon artistic choreographic collective “Syayvo” of Khotyn gymnasium
Ukraina
Ensemble of folk musical instruments “EXPROMT” of Khotyn district house of folk art and leisure
“Welcome!”: parola divenuta familiare.
Attinta alla lingua inglese che – volenti o nolenti – rende più semplice la comunicazione in ogni angolo della terra, ci è di ulteriore stimolo per vivere i valori che sono alla base della nostra filosofia di vita, di incontro, di scambio di quel meglio che ognuno porta in sé. Binomio perfetto con “Lasciate che i giovani vengano a me”, proprio in un mondo in cui –molto spesso – i bambini e i giovani costituiscono una sorta di scarto, anziché di potenzialità.
Ebbene: noi, di questo binomio vogliamo fare, non solo lo slogan del “Festival Internazionale dei Giovani 2018”, ma il tessuto connettivo di un’esperienza di vita, che abbraccerà svariate realtà di fede, cultura, arte, tradizione, numerosi linguaggi espressivi… nella prossima stagione estiva.
È un’esperienza che, di anno in anno, si sta rivelando sempre più attuale, concreta: una sorta di profezia e promessa-scommessa per un futuro che – davvero – può essere migliore, solo se lasciamo che i giovani “vengano”: non soltanto fisicamente, approdando da ogni dove nei nostri splendidi borghi italiani, ma – soprattutto e in modo particolare – nella nostra vita; di adulti che si sentono arrivati, e non lo sono affatto, perché la vita è un continuo viaggio verso la meta; di persone che dovrebbero aver già masticato realtà autentiche quale “accoglienza”, “condivisione”, “scambio”… e si trovano al margine della tolleranza, quando non anche del rifiuto… ma non si arrendono al limite!
Welcome! Ti do il benvenuto! Ti accolgo, cioè, nella mia vita, nella mia realtà!
Ti faccio spazio in me con lo stupore e la gioia della tua novità, della ricchezza che mi porti e ancora non conosco, dei valori della tua gente, delle tue tradizioni ricche di fascino, di ciò che di più vero sei in te e puoi offrirmi, perché anch’io posso fare lo stesso con te, in uno scambio di amicizia che crea comunione e ci permette di camminare insieme verso il futuro. È questo il nostro sogno! Questa la nostra speranza!
Perché… il “sogno” è una dimensione inalienabile di una vita che vuole fiorire, uscendo definiti
vamente dagli inverni freddi e amari dei propri egoismi, delle proprie pigrizie, del terrorismo che dilaga, delle insofferenze etniche, di tutto ciò che crea barriera anziché incontro e scambio.
E non importa a quale popolo o razza o religione tu appartenga: mi importa solo sapere che sei giovane, che hai “un cuore” giovane e vuoi crescere in una dimensione di umanità autentica.
In fondo… viviamo sotto lo stesso cielo, beviamo tutti alla stessa acqua scaturita da una sorgente, siamo avvolti e abbracciati dal tepore dello stesso sole, affondiamo i piedi sulla stessa erba… ed è in questa comunanza di realtà belle che si gioca, intensamente, la nostra comunione. Non possiamo smettere di sognare! Non possiamo smettere la nostra speranza!
Al di là e contro ogni apparenza contraria! Lasciamo, allora, che i giovani vengano! Con la loro splendida diversità e la fantasmagoria delle loro potenzialità che, insieme, riescono a creare meraviglie che colmano il cuore!
Accogliamoli nella casa della nostra vita, perché diventi realtà, costruita insieme, una vita mi-gliore! Così come abbiamo già sperimentato e continuiamo a sperimentare, mai stanchi della sfida che ci ripropone lo stare insieme in una modalità di condivisione: nel porgerci reciprocamente la mano carica di bellezza e di doni traboccanti da un cuore spalancato verso orizzonti senza più chiusure; nel collaborare a quel trascorrere insieme un tempo denso di sorprese nuove ogni giorno; nello scuoterci da pigrizie ed egoismi personali perché ognuno possa respirare a pieni polmoni dentro una “casa” che è di tutti e in cui ognuno dona il meglio di sé per renderla davvero “casa”, e “casa universale”!
Sogno ardito? Utopia anacronistica?
No! Realtà già vissuta, sperimentata in positivo, nonostante limiti e contingenze che ognuno porta con sé e che vogliamo continuare a condividere, perché diventi possibile la pace universale. In fondo… è solo a questo che mirano costantemente i nostri forzi: a costruire la pace!
Non basta infatti, la sospensione delle armi – e magari si concretizzasse almeno questo aspetto! – bisogna avere il coraggio di investire sui giovani, perché solo con loro e attraverso loro, può sorgere quell’orizzonte di civiltà nuove cui aneliamo costantemente…
Ci stiamo provando… e non vogliamo arrenderci! Insieme possiamo farcela!
Il futuro è nelle mani dei giovani che continuano a crederci credendo in noi e fidandosi di noi!
Carlo Devoti e Sr. Amalia Usai
