
PAOLO TROST
Professore ordinario di Fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna. Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Biologia molecolare e cellulare, e docente per i Corsi di Laurea di Scienze Biologiche e di Biotecnologie. Consigliere scientifico del Dipartimento di Scienze BioAgroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dal 2013 al 2017 è stato presidente della Società Italiana di Biologia Vegetale. Autore di numerosi articoli scientifici attorno al tema della fotosintesi. Da anni accompagna la sua attività di ricerca molecolare ad una intensa attività didattica e divulgativa sul ruolo globale svolto dagli organismi fotosintetici per la sicurezza alimentare e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
sabato ore 10.30
Salotto degli incontri
Piazzetta dei Caduti
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
quel che si può fare e quello che non si dovrebbe fare
Presenta l’autore
Mariangela Guandalini
Siamo 7 miliardi e mezzo, e nel 2050 avremo superato abbondantemente i 9 miliardi. L’economia cresce ad un ritmo superiore a quello della popolazione. L’aumento di reddito porta a cambiamenti nelle abitudini alimentari. Oggi, la produzione mondiale di cibo sarebbe sufficiente a sfamare tutti, ma 800 milioni di persone sono cronicamente denutrite. Per ragioni diverse nei diversi paesi, una quota vicina al 30% del cibo prodotto nel mondo viene persa o deliberatamente sprecata. Nel corso di questo secolo la domanda alimentare continuerà a crescere, ma i cambiamenti climatici metteranno a dura prova la capacità dell’agricoltura di fornire cibo sufficiente per tutti. Il problema della sicurezza alimentare nel XXI secolo è un problema complesso che richiederà interventi a vari livelli per poter essere risolto. Da una parte non si potrà prescindere dalla riduzione degli sprechi e dal combattere la povertà; dall’altra sarà necessario aumentare la produzione agricola mondiale. Ma il pianeta ha riserve limitate di risorse non rinnovabili, ed altrettanto limitata è la capacità del pianeta di sopportare il peso del nostro sistema produttivo, sia in termini di emissioni di CO2 che, più in generale, di inquinamento ambientale. L’unica strada sembra essere quella dell’intensificazione sostenibile dell’agricoltura, che coniughi l’aumento della produttività agraria con la riduzione del consumo di risorse non rinnovabili, un compromesso difficile che richiederà soluzioni innovative e molta ricerca.